Visitare la Sacra di San Michele in Val di Susa in Piemonte
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Visitare la Sacra di San Michele in Val di Susa

La Sacra di San Michele in Val di Susa, una maestosa e affascinante abbazia costruita intorno all’anno 1000 d.C, è un monumento nazionale simbolo emblematico della Regione Piemonte. Avvolta da un alone di storia, miti e leggende, questa antica struttura è un luogo di culto e di pellegrinaggio che attira ogni anno migliaia di visitatori. Scopri dove si trova, come raggiungerla, gli orari di apertura e i prezzi per ammirare questa affascinante testimonianza del passato.

 

 

La storia della Sacra di San Michele di Torino

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Che cos’è la Sacra di San Michele e dove si trova?

L’Abbazia di San Michele della Chiusa, comunemente nota come la Sacra di San Michele in Val di Susa, è un monumento storico situato nella regione Piemonte. La sua costruzione risale intorno all’anno 1000 d.C., anche se la data precisa non è nota con certezza. Alcune fonti suggeriscono che sia stata costruita verso la fine degli anni 80 del 900 d.C., mentre le più accreditate sostengono che sia stata eretta tra la fine del X e l’inizio del XI secolo.

L’edificazione e gli ampliamenti dell’Abbazia della Val di Susa sono stati effettuati nel corso di diversi secoli, tra il X e il XIII, dando vita a una combinazione unica di architettura romanica e gotica. L’abbazia comprende una serie di edifici, tra cui la Foresteria (XI secolo), il Nuovo Monastero (XI – XII sec.), la Nuova Chiesa (XII – XIII sec.) e la Torre della Bell’Alda (XII secolo). Solo gli archi rampanti e la scala che conduce alla chiesa (appena oltre la Porta dello Zodiaco) sono stati costruiti in un periodo più recente, nei primi anni del 1900, come opera strutturale per sostenere i muri della chiesa che stavano cedendo, sostituendo così una vecchia copertura. Questo mix di architetture antiche e moderne rende l’Abbazia di San Michele della Chiusa una meta affascinante per tutti gli appassionati di storia e architettura.

Dai Romani ai padri Rosminiani

Il Monte Pirchiriano, su cui sorge l’Abbazia, è stato sempre un luogo strategico per la difesa del territorio. Molto prima della sua costruzione, il monte è stato utilizzato dai Romani come posto di guardia per proteggere la Via Cozia, e successivamente dai Longobardi come fortificazione per difendersi dalle incursioni dei Franchi. Inoltre, numerosi reperti celtici suggeriscono che il Monte Pirchiriano era già considerato un luogo sacro in epoca precedente.

A cosa serviva la Sacra di San Michele?

Con l’affidamento e la gestione dei Frati Benedettini, l’Abbazia di San Michele della Chiusa divenne un importante luogo di riposo e accoglienza per i pellegrini che percorrevano la Val di Susa e la Via Francigena verso Roma e la Terra Santa. Durante questo periodo fu costruita la Foresteria per ospitare i fedeli di passaggio. Nonostante l’attività Benedettina si sia conclusa intorno al 1600, l’Abbazia aveva già da tempo perso il suo prestigio e la propria autonomia a causa di questioni politiche.

Durante i successivi due secoli, l’Abbazia rimase abbandonata anche a causa dei danni subiti da un terremoto. Fu solo nel XIX secolo, grazie all’interessamento di Carlo Alberto di Savoia, che i padri Rosminiani presero in custodia il monastero e iniziarono a restaurarlo, riportandolo così al suo antico splendore. Oggi, i padri Rosminiani continuano a custodire questa meravigliosa e storica abbazia.

 

Video-documentario Il simbolo del Piemonte

 

Le leggende e i miti attorno alla Abbazia della Val di Susa

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Le leggende e i miti che circondano la Sacra di San Michele in Val di Susa sono suggestive e ricche di mistero, accentuando ulteriormente l’aura di mistica che già circonda l’Abbazia. Queste storie, spesso tramandate di generazione in generazione, provengono da tempi antichi e non sorprende che siano legate a un’Abbazia costruita nel Medioevo. Sebbene oggi viviamo in una società più razionale, in quegli anni era comune credere in leggende mistiche o racconti che oggi potremmo considerare inverosimili. Alcune di queste leggende sono basate su eventi storici realmente accaduti, rendendole ancora più convincenti.

 

La linea sacra di San Michele Arcangelo

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La linea sacra di San Michele, nota anche come linea Michelita, è una leggenda molto famosa che non riguarda solo la Sacra di San Michele in Val di Susa, ma anche molte altre località. La leggenda vuole che durante l’Apocalisse, l’Arcangelo Michele abbia scacciato il diavolo con un colpo di spada, tracciando una linea energetica immaginaria che rappresenterebbe l’energia proveniente dal centro della terra. Questa linea è stata chiamata anche linea del drago, poiché il drago, nella mitologia cristiana, rappresenta lucifero durante la battaglia con l’Arcangelo.

Secondo un’altra teoria, la linea di San Michele sarebbe un avvertimento per i credenti di mantenere la retta via. Questa leggenda ha ispirato molte storie e racconti nel corso dei secoli, rendendo ancora più affascinante e misteriosa l’Abbazia di San Michele della Chiusa.

 

la linea retta che attraversa tutta l'Europa chiamata linea sacra di San Michele o linea michelita
La lina michelita o linea sacra di San Michele

 

La straordinarietà della linea di San Michele Arcangelo risiede nel suo allineamento eccezionale con il tramonto del sole durante il solstizio estivo. Lungo questa retta di oltre 4000 km che congiunge l’Irlanda a Gerusalemme, sono stati eretti sette luoghi sacri dedicati al santo, perfettamente allineati. Tra questi, le tre Abbazie più importanti, tra cui la Sacra di San Michele in Val di Susa, sono distanziate tra loro di precisamente 1000 km. Gli altri due luoghi sono il Mount Saint Michel in Francia e il Santuario di Monte Sant’Angelo in Puglia.

Quali sono i sette santuari di San Michele?

In totale sono sette e si tratta di monasteri davvero suggestivi e incantevoli:

  • Skellig Michael (Irlanda)
  • Saint Michel’s Mount (Cornovaglia)
  • Mount Saint Michel (Francia)
  • Sacra di San Michele (Italia)
  • Santuario di Monte Sant’Angelo (Italia)
  • Monastero di Symi (Grecia)
  • Monastero del Monte Carmelo (Israele)

 

Sacra di san Michele e il passaggio dei templari in Val di Susa

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La leggenda sostiene che circa 800 anni fa, i Cavalieri Templari avrebbero scalato il monte Pirchiriano in Val di Susa (a piedi e a cavallo) per raggiungere la Sacra di San Michele, per contrattare il passaggio di alcuni monaci al loro Ordine.

Non è chiaro se questa sia una leggenda o un racconto popolare basato su eventi storici realmente accaduti, ma c’è la presenza storica dei Templari in molte città del Piemonte, come Moncalieri, Cuneo, Vercelli, Alba, Ivrea, Novara, Chieri, Casale e Torino. Inoltre, fonti storiche suggeriscono che anche nella Val di Susa ci sia stata la presenza dei Templari, con l’insediamento più antico verosimilmente a Susa nel 1170 d.C. e la loro presenza in altri paesi della valle come Villar Focchiardo, San Giorio e Chiomonte.

Libri di approfondimento:

La costruzione voluta dagli angeli

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San Giovanni Vincenzo (si dice fosse il vescovo di Ravenna), per dedicare la sua intera esistenza a Dio, si ritirò in eremitaggio in una grotta sul monte Caprasio (l’attuale Rocca Sella), dove decise di costruire una piccola chiesa. Quando cominciò a tagliare il legname e a raccogliere il materiale per costruire la sua chiesa, per ben tre notti di fila questo scomparve.

La notte seguente decise di rimanere sveglio per capire cosa accadesse e chi stava portando via il materiale accatastato. Fu così che vide degli angeli e delle colombe prendere il materiale per portarlo sul vicino monte Pirchiriano. Dopo questa visione capì che era un segno divino e che quello era il luogo dove doveva costruire la sua chiesa. Luogo dove oggi si trova la Sacra di San Michele in Val di Susa.

Secondo la leggenda, San Giovanni Vincenzo, che si dice fosse il vescovo di Ravenna, decise di dedicare la sua vita interamente a Dio e per questo si ritirò in una grotta sul monte Caprasio (oggi noto come Rocca Sella) per vivere come eremita. Quando decise di costruire una piccola chiesa lì, il materiale che aveva raccolto per la costruzione scomparve per ben tre notti consecutive.

Per scoprire cosa stesse accadendo, San Giovanni decise di rimanere sveglio la notte seguente. Fu così che vide degli angeli e delle colombe prendere il materiale e portarlo sul vicino monte Pirchiriano. Questa visione gli fece capire che era un segno divino e che il monte Pirchiriano era il luogo dove doveva costruire la sua chiesa. E fu così che l’Abbazia di San Michele in Val di Susa venne fondata dove si trova oggi .

Perché si chiama Sacra

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Perché si chiama Sacra di San Michele?

Costruita la chiesa sul monte Pirchiriano, San Giovanni Vincenzo invitò il Vescovo di Torino, Amizone, a consacrarla. Il Vescovo decise di trascorrere la notte ad Avigliana prima di recarsi sul monte per la consacrazione. Tuttavia, durante la notte, sul monte si verificò un evento insolito: delle lingue di fuoco scesero dal cielo, causando un’agitazione tra gli abitanti del territorio.

Nonostante ciò, il Vescovo decise comunque di salire sul monte il mattino seguente insieme ai pellegrini. Quando giunse alla chiesa, trovò che era già stata unta con oli profumati. Si dice che il Vescovo abbia dichiarato che non era necessario consacrarla, poiché gli angeli l’avevano già consacrata durante la notte. Da allora, la chiesa è conosciuta come la Sacra di San Michele, che significa “già consacrata”.

La leggenda della bella Alda e della torre dell’Abbazia

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Chi si è buttato dalla sacra di San Michele?

Si racconta in una leggenda che una giovane ragazza che viveva nella Val di Susa, la bella Alda, si gettò dalla torre dell’Abbazia per sfuggire da alcuni soldati. Il mito è strettamente legato alla storia della regione durante un periodo difficile e caratterizzato da frequenti attacchi da parte di soldati e mercenari che saccheggiavano e terrorizzavano gli abitanti. In questi momenti, la Sacra di San Michele diventava un luogo di rifugio sicuro per la popolazione, dove potersi proteggere dalle razzie, dagli omicidi e dalle violenze contro le donne.

Nella leggenda si narra che un giorno, durante una delle incursioni dei mercenari, questi riuscirono a entrare nell’Abbazia uccidendo i monaci e saccheggiando tutto ciò che potevano. Alda, per sfuggire agli invasori, salì sulla torre (che oggi porta il suo nome) e decise di gettarsi giù per il dirupo. Tuttavia, la tradizione popolare racconta che degli angeli scesero dal cielo per salvare la vita della giovane, afferrandola in volo e portandola in salvo.

 

torre della bell'Alda alla Sacra di San Michele
Torre della bell’Alda | Foto di Andreatorino77 – CC BY SA 4.0

 

Quando la bella Alda raccontò il suo episodio ai suoi concittadini, molti non vollero crederle. Allora, per dimostrare la veridicità delle sue parole, la giovane decise di risalire la torre della Sacra di San Michele e lanciarsi di nuovo nel vuoto. Si aspettava un nuovo intervento degli angeli, ma questa volta il suo gesto fu considerato come un atto di superbia e gli angeli non intervennero per salvarla.

Il mito del Fantasma e della scalinata dei sorci

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La leggenda della scala dei morti inizia con un uomo dalla folta barba che si presenta alla porta dell’Abbazia di San Michele, chiedendo di essere accolto. Nonostante i timori e le congetture sulla sua identità e sul suo passato, l’abate decise di accoglierlo. Tuttavia, poco tempo dopo, l’uomo morì misteriosamente e non passò tanto che qualcuno cominciò a dire di aver visto il suo fantasma fluttuare sopra il sagrato.

Un monaco di nome Bernardino ogni sera scendeva per chiudere il portone dello scalone dei morti (appellato anche come la scala dei sorci). Questo luogo, che in passato era stato un ossario per i monaci (le nicchie nelle pareti erano un ossario con scheletri in bella vista) e che oggi è conosciuto come la scala dei morti, causava molta paura a Bernardino, a causa dei racconti sugli avvistamenti fantasmatici. Ogni volta che attraversava la scala, lo faceva con un senso di inquietudine e apprensione.

 

scalone dei morti alla Sacra di San Michele
Scalone dei morti alla Sacra di San Michele (lo scalone dei sorci) – Foto di Aless P.

 

Una sera chiuso il chiavistello del portone, mentre risaliva i gradini, una forte folata di vento spense la candela con cui illuminava il suo percorso.

Tremate nel buio pesto, dopo aver fatto qualche scalino a tentoni, a un tratto percepì un rumore di ossa e di uno strascico sulla pietra dei gradini. Terrorizzato in qualche modo riuscì ad arrivare in cima allo scalone, ma la sbuffata di vento che gli aveva spento la candela era riuscita anche a chiudere la porta d’ingresso al monastero.

Il monaco rimase bloccato e in quel momento un forte lampo illuminò lo scalone all’interno della Sacra di San Michele, permettendogli di vedere un paio di gradini più in basso un teschio che saltellava. Le urla del monaco, dettate dalla paura, vennero sentite dall’abate che aprendo la porta ravvisò quell’immagine agghiacciante. Immediatamente l’abate esorcizzò quella mostruosa presenza da cui uscì un sorcio. Per questo da allora viene anche soprannominata la scala dei sorci.

Il tesoro sotto l’Abbazia in Piemonte

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Sulle pendici del monte Pirchiriano, nella Valle di Susa, sorge l’Abbazia di San Michele della Chiusa. Si dice che in questa zona sia nascosto un favoloso tesoro.

Tanto tempo fa, un principe straniero con il suo seguito transitò nella Valle di Susa. Il principe era molto ricco e si poteva notare dalle armature d’oro dei suoi soldati e dai gioielli incastonati di pietre preziose indossati dalle cortigiane. Tuttavia, durante il suo viaggio, il principe morì.

I cortigiani del principe straniero volevano che fosse sepolto con onore e rispetto, e così lo seppellirono in una grotta sulla pendice del monte Pirchiriano, vestito con una tunica d’oro tempestata di preziose gemme. Come ultimo gesto di stima nei suoi confronti, i suoi soldati deposero le loro armature d’oro e le donne i loro sfavillanti gioielli nella tomba, prima che la caverna fosse sigillata da un masso. Da quel momento in poi, la grotta e il suo tesoro sono spariti nel nulla.

Come arrivare alla Sacra di San Michele in Piemonte

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Per arrivare all’Abbazia di San Michele della Chiusa, partendo da Torino, è consigliabile seguire le indicazioni per la A32/E70 verso Bardonecchia/Frejus e percorrerla fino all’uscita per Avigliana Centro. Una volta giunto alla rotonda, sarà sufficiente seguire le indicazioni per Avigliana Est e proseguire sulla SP589 e la SP 188 fino allo svincolo per la borgata San Pietro. Per una maggiore comodità e precisione, è possibile utilizzare una mappa online per personalizzare il proprio itinerario di viaggio.

Per parcheggiare, vicino alla l’Abbazia di San Michele trovi il parcheggio a pagamento del Piazzale Croce Nera.

Arrivare all’Abbazia di San Michele in treno da Torino

Per raggiungere e visitare la Sacra di San Michele in treno, la soluzione più semplice è prendere la linea per Bardonecchia e scendere alla stazione di Avigliana. Da lì puoi utilizzare un taxi o la navetta, che è disponibile solo nei fine settimana e durante alcuni periodi dell’anno. Per verificare le date e gli orari, ti consiglio di visitare il sito ufficiale della Sacra.

Se ami camminare, un’altra opzione è scendere alla stazione di Sant’Ambrogio di Torino e raggiungere la destinazione a piedi, che richiede circa un’ora di cammino.

Cosa vedere vicino alla Sacra di San Michele?

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La Val di Susa offre una vasta selezione di località affascinanti da scoprire e molte opportunità per i turisti. Oltre alla maestosa Abbazia di San Michele della Chiusa, che rappresenta uno dei luoghi più importanti della regione, ci sono diverse attrazioni da visitare anche nei dintorni dell’abbazia.

Ad esempio, nella vicina Avigliana, potrai ammirare il Parco Naturale con i suoi incantevoli laghi. O anche, sempre nei pressi dell’Abbazia, il bosco delle Meraviglie (parco a tema per bambini), il Giardino Botanico Rea a Trana, che vanta ben 2500 specie di piante rare. Non dimenticare di esplorare la bellissima città di Susa, con il suo Castello Medievale e le rovine romane. Nelle vicinanze, potrai anche scoprire il Ponte Tibetano e la Ferrata della Sacra di San Michele.

Per avere maggiori informazioni sui luoghi da visitare in Val di Susa, ti consigliamo di leggere la nostra guida alla scoperta della valle.

Orari, prezzi e info utili per visitare la Sacra di San Michele

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Per rimanere aggiornato sugli orari guarda il sito dell’Abbazia, dove puoi trovare tutte le informazioni sempre aggiornate e dove puoi acquistare direttamente il tuo ingresso tramite la biglietteria online.

Quanto costa il biglietto per visitare la Sacra di San Michele?

Il biglietto per visitare in maniera individuale (senza guida) l’Abbazia, ha un costo di 8 euro intero e 6 euro ridotto. Invece, se si vuole visitarla accompagnati da una guida turistica, i prezzi sono di 10 euro per il biglietto intero e 8 euro il ridotto.

  1. Biglietti individule
  2. Biglietti visita guidata

Un’altra soluzione interessante per chi parte da Torino comprende, oltre la visita guidata e i biglietti, il viaggio andata e ritorno con bus che parte dal capoluogo piemontese.

Quanto dura la vista alla Sacra di San Michele?

La durata del tour del monastero è di circa 45 minuti per una visita individuale e di circa 1 ora per una vista guidata.

 

Per fermarti a mangiare, sempre nei dintorni della Sacra trovi l’Agriturismo Cascina dei Canonici

Se decidi di visitare la Sacra di San Michele, fammi sapere cosa ne pensi e come ti sei trovato durante la tua visita.

 

Libri approfondimento:

 

 

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Buona gita Zen Hiker!

Foto in evidenza di Federico Cappone  – Shutterstock.inc

Video di: S. di S. Michele

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