Superare i limiti: storie di inclusione e coraggio sui sentieri italiani

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La natura è accessibile a tutti, basta volerlo: due storie di trekking inclusivo dimostrano che con impegno e supporto le barriere possono essere superate.

Aless P. 24/05/2024

 

La natura accessibile – Un richiamo all’azione

La natura ha sempre offerto un rifugio dalle frenesie della vita quotidiana, ma per molti essa rappresenta anche una sfida imponente. Recentemente, due storie di inclusione e determinazione hanno illuminato il panorama delle iniziative sportive in Italia, dimostrando che i limiti sono spesso superabili con il giusto supporto e spirito di squadra. Queste storie non sono solo esempi di resilienza e collaborazione, ma rappresentano un potente richiamo all’importanza di rendere la natura accessibile a tutti. Le imprese di un gruppo di bresciani lungo la “Via del sale” e di sette studenti con disabilità sulla Pietra di Bismantova sono testimonianze viventi di come la volontà umana possa abbattere qualsiasi barriera.

L’impresa dei cinque bresciani non vedenti lungo la “Via del sale”

Recentemente, cinque bresciani, di cui tre non vedenti, hanno affrontato i 73 chilometri della “Via del sale” da Varzi a Sori.

Marco Papetti, nel suo articolo sul Giornale di Brescia, racconta come questo gruppo abbia vissuto quattro giorni di trekking, sfidando terreni scoscesi e pietraie, guidati da due accompagnatrici alla loro prima esperienza. Sandra Inverardi, presidente dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti di Brescia, ha descritto l’avventura come impegnativa ma profondamente gratificante, sottolineando il valore delle guide che hanno saputo trasformare la natura in un’esperienza sensoriale.

 

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Sette studenti con disabilità in cima alla Pietra di Bismantova

Un’altra storia di inclusione arriva dalla scalata della Pietra di Bismantova, raccontata da “Il Resto del Carlino“. Grazie al progetto “A scuola di outdoor“, sette studenti con disabilità delle scuole superiori, accompagnati da venti compagni e docenti, hanno vissuto un’esperienza unica sull’Appennino reggiano.

Questo progetto, promosso da G.a.s.t onlus e finanziato dalla Provincia, mira a promuovere la pratica sportiva in ambiente naturale e l’inclusione sociale. Giacomo Cibelli, presidente di G.a.s.t, ha espresso la sua gratitudine verso tutti i partecipanti, evidenziando l’importanza di credere e investire in iniziative inclusive.

Un messaggio di inclusione per tutti

Queste due storie, pur diverse nelle modalità, condividono un messaggio potente: l’inclusione non è solo un obiettivo, ma una pratica concreta che richiede impegno, organizzazione e passione. È fondamentale che la società continui a sostenere e promuovere iniziative simili, riconoscendo che la diversità delle esperienze arricchisce tutti noi. Le barriere, siano esse fisiche o sensoriali, possono essere superate con il giusto approccio, trasformando ogni sfida in un’opportunità di crescita e di scoperta.

L’invito, quindi, è rivolto a tutti: istituzioni, scuole, associazioni e cittadini. Ognuno può fare la sua parte per rendere il mondo un posto più inclusivo, dove ogni persona, indipendentemente dalle proprie abilità, possa vivere appieno le meraviglie che la natura offre. Solo così potremo dire di aver fatto davvero un passo avanti verso una società più equa e consapevole.

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