Acquatrekking | Cos’è, dove si fa e regole importanti

Attività acquatiche

Hai mai immaginato di camminare in mezzo alla natura, dentro l’acqua cristallina di un torrente? L’acquatrekking di cui si sente parlare di frequente consiste proprio in questo! Oramai già da qualche anno si è cominciato a sentir parlare dell’acquatrekking, un’attività acquatica che consiste nel camminare sul letto dei torrenti attraverso territori incontaminati dove i fiumi scorrono nei differenti habitat naturali.

L’acquatrekking ti permette di scoprire in modo alternativo la natura e di vivere un’esperienza diversa dal trekking tradizionale. Ciononostante, è estremamente importante conoscere i rischi che comporta e se si decide di praticarlo va svolto sempre con delle guide che hanno a cuore la natura e che sanno dove questo può essere praticato, seguendo delle rigide regole proprio per non turbare l’equilibrio naturale della vita fluviale. Ma cos’è l’acquatrekking, dove si svolge e perché è importante seguire delle regole?

Cos’è l’acquatrekking?

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L’acquatrekking o trekking acquatico è una forma di escursionismo acquatico nato e diffuso intorno agli anni 80 in Francia e in Spagna. Da qualche anno sembra aver trovato spazio anche nel nostro paese. Intorno al 2010/2011 questa attività si è diffusa in diverse regioni dove ormai sono presenti svariate guide che propongono itinerari guidati accessibili a tutti.

L’acquatrekking non è altro che una forma di escursionismo che si svolge in acqua e prevede principalmente la risalita dei fiumi e dei torrenti. Alcune persone potrebbero pensare che il trekking in acqua sia solo per professionisti, ma chiunque può farlo. Basta essere solo in buona forma fisica ed è adatto veramente a chiunque.

Per fare il trekking fluviale bisogna essere sempre scortati da una guida esperta che conosce le tecniche, i corsi d’acqua giusti da intraprendere e le regole per non contaminare l’ambiente.

Ci sono diverse soluzioni per prendere parte all’escursionismo fluviale attraverso l’acquatrekking. In primis, è possibile noleggiare l’attrezzatura necessaria per svolgere questa attività presso negozi specializzati o in alcuni casi, le guide turistiche che offrono questo servizio forniscono direttamente l’equipaggiamento. Inoltre, è possibile acquistare l’attrezzatura presso negozi di articoli sportivi per chi volesse praticare l’acquatrekking con maggiore frequenza.

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Perché è importante praticare il trekking fluviale (trekking acquatico) con una guida e come rispettare l’ambiente con alcune regole

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Il motivo principale del perché è necessario rivolgersi a una guida esperta, oltre a un discorso di sicurezza, è che conosce il territorio e l’ambiente dove svolgere l’acquatrekking.

Quando vogliamo praticare una qualsiasi attività outdoor, dobbiamo sempre in primo luogo esercitarla con tutti gli accorgimenti necessari e rispettando le regole per non danneggiare l’habitat e non disturbare la fauna che ci risiede. E il trekking acquatico non si sottrae da questo, anzi, i rischi di danneggiare la fauna fluviale sono maggiori perché meno percepibili.

Per quanto possa sembrare innocuo praticare l’acquatrekking, se non si rispettano alcune importantissime regole e non si conosce il territorio si può causare ingenti danni. Una guida esperta non è sufficiente, occorre che abbia una spiccata sensibilità verso l’ambiente, conoscenza del territorio e della vita al suo interno. Questa, saprà per esempio dove determinate specie depongono le uova, così da evitare di calpestarle o danneggiarle in qualche modo. E se non si può fare in alcuni luoghi o non avrà certezza di tutelare il territorio, preferirà rinunciare ad accompagnare il turista come già diverse guide hanno deciso di fare. Anche alcune regioni si stanno ponendo questo problema, difatti non esistendo una regolamentazione della disciplina, il rischio di creare forti danni all’ecosistema può essere importante.

Oltre a questo c’è il rischio di trasportare da un torrente all’altro e d’introdurre accidentalmente patogeni mortali per l’ecosistema. Da alcuni studi è emerso il rischio d’inserimento nell’ambiente fluviale del fungo “chitride”, capace di modificare alcune proteine della pelle degli anfibi portandoli inevitabilmente alla morte.
La diffusione delle spore del fungo contenuto nelle acque e di altri batteri e virus, avviene per mezzo  dell’attrezzatura quando si passa da un torrente all’altro durante l’acquatrekking. Ma bisogna fare anche attenzione a non trasportare organismi acquatici anche tramite l’abbigliamento e la propria pelle.

Per tanto oltre ad avere una guida che conosce bene il territorio e la fauna e necessario rispettare alcune regole di base.

Regole per praticare l’Acquatrekking:

  1. Non toccare le specie che incontri durante l’escursione acquatica, ne per accarezzarla, ne con l’attrezzatura o in altro modo.
  2. Disinfetta l’attrezzatura (alcol etilico 70° o Amuchina al 5%) e lascia tutto immerso per almeno 30 minuti oppure attendi che l’attrezzatura si asciughi completamente al sole (la disidratazione uccide il fungo) oppure scalda l’attrezzatura in acqua ad almeno 60° per 5 minuti (questa è più complicata in un escursione ma è comunque una soluzione).
  3. Fai molta attenzione che l’attrezzatura sia pulita e non abbia materiali attaccati e non trasportare nulla neanche addosso (piante, insetti, invertebrati, ecc).
  4. Non praticare escursionismo acquatico nel periodo e nei luoghi dove vengono deposte le uova

Mi rendo conto che queste soluzioni possono sembrare scomode e lo sono, in più in alcuni casi serve un’approfondita conoscenza faunistica. Ma se vogliamo continuare a godere di ciò che la natura ci dona ne dobbiamo avere il più possibile cura e rispetto. Non ti improvvisare e se la guida che conosce il territorio dice di no, è NO. Oppure, limitati a un escursione classica, magari all’ombra o accostando il torrente.

 

Quale attrezzatura occorre per fare del trekking in acqua?

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Il trekking in acqua è un`attività popolare e in crescita che consiste nel camminare nell’acqua con l’ausilio di attrezzature speciali e indumenti resistenti all’acqua come tute impermeabili e stivali con suole antiscivolo. Quest’attrezzatura viene chiamata S.A.W (Suit Acquatrekking Waterproof) ed è progettata per garantire la sicurezza e la comodità durante l’escursione. Inoltre, vengono utilizzate anche delle sacche a tenuta stagna per proteggere gli oggetti personali durante le escursioni.

Dove si pratica il trekking acquatico?

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Come si può facilmente dedurre dal suo nome, non è altro che una forma di escursionismo dove, invece di essere praticato lungo sentieri, viene svolto sul letto di un ruscello o di un fiume e in alcuni casi anche in esplorazioni di laghi e coste marine. Alternando il percorso con camminate sulla riva dove il trekking nell’acqua è impraticabile. Ma per la maggior parte delle volte, quando si parla di escursionismo acquatico o acquatrekking, si intende l’escursionismo fluviale.

Il territorio italiano dispone di molti fiumi e torrenti e abbiamo una temperatura abbastanza mite, questo potrebbe permettere (dove non ci sono rischi di danneggiare la fauna e la flora fluviale) di praticare quest’attività in molte regioni, dalle Alpi agli Appennini fino alle isole.

 

Quale abbigliamento serve per l’acquatrekking?

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Per l’acquatrekking l’abbigliamento può essere leggero, considerando che questa attività si pratica durante le giornate più calde o comunque nel periodo estivo. Bisogna indossare un paio di calze tecniche o calzettoni e naturalmente si consiglia di portarsi un cambio con se.

Conclusione

L’attività all’aria aperta in contatto con la natura può migliorare il nostro benessere e sensibilizzarci al rispetto per le altre specie. L’acquatrekking è un’avventura unica che combina la camminata in ambienti acquatici con la scoperta della natura.

Tuttavia, è importante essere consapevoli delle conseguenze delle nostre azioni e seguire le regole per non causare danni all’equilibrio naturale della vita fluviale. Pertanto, sarebbe auspicabile che venissero introdotte norme e regolamentazioni per tutelare l’ambiente e garantire che l’acquatrekking possa essere praticato in modo sostenibile.

Tu che cosa ne pensi di questa disciplina? Scrivilo nei commenti più in basso

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Buon escursione Zen Hiker!

Foto di Markus Distelrath – Pixabay

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